Novellino, neo allenatore del Modena: “Immaginavo la Serie A. L’Italia ha perso il senso del merito”
Novellino torna in panchina e si confessa a ”Il Corriere dello Sport”.

Foto di Catenaccio Wikipedia
Ecco le parole del neo allenatore del Modena:
“Aspettavo da tanto questo rientro. Avevo immaginato la A, invece è arrivata la chiamata del Modena. E’ una grande occasione in una società seria.
Questo Paese ha davvero perso il senso del merito. Ma io sono abituato da sempre a farmi spazio. Si vede che è destino. Ho visto un mondo molto cambiato. C’è un ritorno al possesso palla ossessivo. La ricerca di trame di gioco per vie orizzontali. Io ho preferito dall’inizio sviluppare la manovra verticalmente. Si vede che tutti cercano di copiare il sistema spagnolo. Ma noi abbiamo altre caratteristiche tecniche. Montella è la vera novità. Zeman è ancora quello di Foggia. Alla Roma non ha avuto tempo, avrebbe potuto fare bene. Totti è unico. Mi piace molto anche la Nazionale di Prandelli. Balotelli devastante. Conte ha mescolato aggressività e organizzazione maniacale, proponendo un calcio moderno ma anche idee del passato rivisitate con una passione e un’intensità straordinarie.
Amo tanto il campo e mi sono fatto trascinare in scelte sbagliate. Avrei dovuto sposare progetti più solidi, riflettere. Ma va bene anche così. Inter? Per la verità c’era stata anche un’ipotesi Juve. Diciamo che ho perso tutti i grandi treni che sono passati! Ma sono vivo e non mi rassegno. E’ stata faticosa, ma la mia strada l’ho sempre percorsa con le mie energie e grazie al mio lavoro. Ho 59 e nessuno mi ha mai regalato niente”.