Serie B, il Catania aspetta la…Primavera
Una stagione nera, ancor più nera se fosse possibile di quella che lo scorso anno ha portato alla retrocessione. Una squadra costruita per la pronta risalita, grandi nomi e mille proclami. Oggi il Catania però, penultimo posto in classifica, è costretto a ridimensionare i propri obiettivi, dopo aver rivoluzionato la squadra.

Durante il mercato di riparazione infatti, la società di Pulvirenti, più che ritoccare ha
rivoltato la rosa come un calzino, cedendo i pezzi pregiati, probabilmente troppo pregiati per un campionato duro come la cadetteria italiana, e rinforzando la squadra con muscoli e grinta Made in Italy. Adesso che non c’è più nessuna promozione da raggiungere, lo spauracchio si chiama Lega Pro, per stessa ammissione del tecnico Marcolin che ieri, intervenuto ai microfoni di Sky Sport, ha ammesso che il Catania non può più scendere in campo per fare la partita ma deve avere un atteggiamento da provinciale, perché bisogna prima pensare a salvare la categoria.
Da buona provinciale il Catania ieri ha scelto di buttar dentro i ragazzi prelevati dalla Primavera: Moses Odjer, ghanese classe ’96, ha preso posto dal primo minuto a centrocampo, mentre Rossetti e Barisic, rispettivamente 18 e 19 anni sono entrati a partita in corso.
Dall’entusiasmo dei Primavera, in piena corsa play off nel girone C del trofeo Facchetti, i rossazzurri possono e devono ripartire, il goal del ’96 Rossetti ne è l’emblema. Un goal che avrebbe potuto assegnare i primi tre punti esterni ai siciliani ma che regala comunque un sorriso a Dario Marcolin, sempre più consapevole di avere a disposizione la linfa vitale di questi giovani in vista di una corsa alla salvezza che, con 13 partite ancora da giocare e un solo punto dalle ultime Varese e Crotone, spaventa sempre più. Il Catania ha poco tempo per evitare i play out, giusto il tempo di una primavera.