La Storia del Calcio – la tragedia di Superga 65 anni dopo
Era il 4 maggio 1949: il Grande Torino di Valentino Mazzola stava rientrando dall’amichevole in Portogallo contro il Benfica, per omaggiare il capitano della squadra lusitana Francisco Ferreira. Il volo della ALI si schiantò sul contro il muraglione della Basilica di Superga contando 31 vittime, ossia tutte le persone a bordo.
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Inutile ripercorrere le grandi gesta del Torino, squadra rimasta nella leggenda come “imbattibile” e che contò numerosissimi trionfi oltre che una storia che ancora viene raccontata e tramandata nella città della Mole e non solo. Ogni anno, a Superga, il popolo granata si raduna per commemorare le vittime con una messa in suffragio e il caso ha voluto che, 55 anni dopo, la squadra di Ventura dovesse disputare un incontro proprio in quel 4 maggio maledetto.
Il risultato ha sorriso al Torino che subito dopo la partita è arrivato nel luogo di commemorazione per partecipare alla manifestazione. Oltre 25 mila tifosi in silenzio hanno assistito alla celebrazione non prima di aver salutato e inneggiato ai propri beniamini vittoriosi nella trasferta di Verona. Applausi speciali per il capitano Kamil Glik che ha scandito il nome delle vittime, e che nella gara di oggi ha portato una fascia commemorativa che riportava la frase che Indro Montanelli dedicò alla formazione di Erbstein e Levesley: “Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto in trasferta”.
Chi entra nella leggenda non scomparirà mai dalla memoria di ognuno di noi, e il Grande Torino di Mazzola resterà per sempre ne la storia del calcio.