Edy Reja: tra coerenza e realtà
<<No. Non torno indietro, vado via>>, con queste parole, Edy Reja, sanciva l’addio alla Lazio il 24 Febbraio 2012 dopo una discussione, l’ennesima, con Lotito.
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Secondo l’allenatore non vi erano le condizioni adatte per terminare il suo lavoro alla Lazio ma, dopo tante pressioni dall’ambiente (di Formello) e dal presidente, ha deciso di continuare ad essere l’allenatore dei biancocelesti. La Lazio, fatta eccezione per l’eliminazione in Europa League, ingrana la marcia e vince la seconda stracittadina; così, sicuramente in un momento di assoluta estasi, esclamerà a Radio Anch’io, il 5 Marzo 2012 che <<non ho dubbi, questa Lazio è da scudetto. Non ci manca nulla>>. Con queste parole, che fino a qualche settimana prima il tecnico friulano non pensava nemmeno lontanamente (si suppone) potesse pronunciare, scalda l’ambiente laziale e si candida nella lotta scudetto come outsider per scavalcare, per lo meno, la Juventus di Conte, ancora orfana di sconfitte. E’ strano come, al termine dell’incontro con l’Atletico Madrid il 17 Febbraio scorso, Reja avesse ammesso che <<Non posso chiedere di più a questa squadra, corrono sempre gli stessi giocatori ogni tre giorni>>, e dopo il derby credesse nello scudetto: dichiarazioni affrettate? Probabilmente, ma che i tifosi della Lazio non dimenticano. In maniera ancora più clamorosa, l’11 Marzo (ieri ndr), Reja affronta i media questa volta dopo il match casalingo perso per 1-3 con il Bologna dichiarando a Sky Sport che <<Arrivare terzi sarebbe un mezzo miracolo>>, ammettendo i limiti della sua squadra che, comunque sia, sta disputando e ha disputato un campionato su alti livelli. Aspettiamo quindi la prossima partita e, sicuramente, le prossime dichiarazioni “coerenti” di Edoardo Reja.
lo credevo un allenatore serio , mi sbagliavo