Salerno, nostalgia canaglia
“Da quando non ci sei tu…non è più domenica”. E’ questo lo striscione che compare sulla ringhiera del sottopasso ferroviario di via Dalmazia, ormai da anni diventata la vera e propria “lavagna” del tifo salernitano.
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Nonostante il primato in serie D del neonato Salerno Calcio, i più nostalgici della gloriosa Salernitana denominati “inceppati” dal primo cittadino della città campana hanno preso in prestito la famosa Marmellata #25 di Cesare Cremonini per dare sfogo a tutta la loro malinconia e la loro passione per i 92 anni di storia della società granata. Una scelta presa già in quel torrido 26 luglio, quando nel mezzogiorno di fuoco salernitano che sancì ufficialmente la nascita del Salerno Calcio, Lotito, Mezzaroma e De Luca, spiegarono che almeno per questa stagione la squadra di calcio cittadina non si sarebbe chiamata Salernitana “a causa della nota questione fallimentare”. La situazione dei beni immateriali del club sta diventando sempre più contorta: nonostante tutto il centro di coordinamento capitanato da Riccardo Santoro sta facendo da mediatore tra l’ex presidente Lombardi e la nuova proprietà, fiducioso nella buona riuscita della trattativa che sblocchi finalmente i beni immateriali del club per ridare la Salernitana ai salernitani. E’ anche quello che auspica il direttore sportivo del Sorrento,Salvatore Avallone, vecchio cuore granata: “Salerno ha finalmente ottenuto una società seria ed ambiziosa – ha spiegato Avallone – che sta tenendo fede ai patti. Penso che si possa costruire un progetto importante per riportare la città nel calcio che conta. Lotito e Mezzaroma stanno facendo bene ad aspettare che la vicenda si faccia più chiara, anche se io penso che chi attualmente ha in mano la storia della Salernitana debba ridarla alla città”.
Pisciajuoli!